PARIS ADDICTED

Frankly speaking, there is someone that dislikes the “Ville Lumière?”
I love Paris, and i’ve made of Paris the “main theme” of my living room.
Here some advices to give a “touche bohème” to a corner of your house, to feel like in Paris every day!

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Searching between the sites that sell gadgets, and looking in many decorations store i found some “must have”:

CUSHIONS: I found a variety of themes, black&white or with vintage stamps, squared or rectangular shaped, like these below:

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STAMPS&PAINTINGS: You have so many subjects to choose that you’ll sure find something.

ikeaIn my living I have this IKEA stamp with frame, and i’ve also this cute stamp with a window frame – Maison du Monde (i can open it, and is such particular!)In a small living room, the smaller wall takes depth. It’s a funny effect!

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Maybe you can insert some characteristic object  on  cupboards, cabinets, and so on..
(like a small reproduction of the “Tour Eiffel”, near a flowers vase,just so romantic! or a wall decor with P A R I S in letters, like below)

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Finally, you can frame your postcards or shots taken during holiday, and create a small corner with wonderful memories of yours.
(in living room i make a composition of b&w shots in dark frames with different sizes – photos below)

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And after all this hard work, i think we can take relax with a beautiful box of “macarons”, like these ..

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Do you feel to be in Paris after reading, just a little?
See ya! Cris

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TRAVELS/SPAIN: ANDALUCIA

E’ tempo (cioè, io non vedevo l’ora) di inaugurare anche la “rubrica” dei viaggi. Viaggiare è una mia grandissima passione, ed oggi vorrei mostrarvi qualche scatto, e degli appunti a cui tengo molto, di un viaggio in Andalusia che risale all’estate 2007.
Il nostro itinerario è iniziato da Malaga, cuore culturale ed economico dell’Andalusia, a poco meno di una decina di kilometri dalla vivace cittadina di mare (Torremolinos) dove eravamo alloggiati. Più che in altre città dell’Andalusia, a Malaga è impossibile non notare un perfetto connubio tra il passato storico della regione (la dominazione araba antecedente la monarchia cristiana) e le radicate tradizioni spagnole (la corrida).
Tra le meraviglie da scoprire sicuramente l’Alcazaba (una cittadella araba circondata da splendidi giardini) e il Castello di Gibralfaro, da cui si gode una splendida vista sulla città e il suo porto. (foto 6) per gli appassionati della “corsa dei tori”, impossibile non entrare a curiosare nella Plaza de Toros di Malaga, e visitarne il museo.
Da non perdere infine il Museo Pablo Ruiz Picasso, inaugurato pochi anni fa in onore del grande pittore contemporaneo.

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A circa due ore d’auto da Malaga sorge Granada, in prossimità delle montagne della Sierra Nevada. “Granada” in spagnolo significa “melograno”, frutto che è diventato simbolo di questa città. Se vi trovate in zona non potete fare a meno di visitare il famoso complesso dell’Alhambra (il cui nome arabo può essere tradotto come “la Fortezza Rossa”) con i suoi splendidi giardini. Armatevi di pazienza soprattutto nel periodo estivo, perché gli ingressi giornalieri sono a numero “chiuso”, quindi se arrivate tardi rischiate di non poter entrare in giornata e dovere ritornare. La lunga attesa verrà però ricompensata ampiamente: passeggiare nei giardini della cittadella, all’ombra di alberi secolari, tra centinaia di specie di fiori mai visti, nel silenzio e nella calura delle prime ore del pomeriggio, è sicuramente un’esperienza particolare.

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Scendendo verso il centro di Granada, si scopre una città fortemente legata alla sua passata appartenenza ad un Califfato: dappertutto è possibile rintracciare, negli edifici, nei monumenti e persino nei tratti somatici degli abitanti, una fortissima influenza araba. Caratteristica è la zona attorno alla Cattedrale, dove negli stretti viottoli adiacenti ha luogo un grande mercato. (in particolare di venditori di spezie) l’atmosfera è quella di un grande e confusionario bazar all’aria aperta, sotto tendaggi dorati fissati ai cornicioni delle case che danno sui vicoli. Una città suggestiva, quasi da mille e una notte.
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Proseguendo il nostro itinerario arriviamo a Cordoba, a due ore e mezzo d’auto da Malaga.Cordoba ti colpisce per l’ordine e la cura delle abitazioni e dei monumenti. Dal centro storico dipartono piccoli vicoli stretti, con case l’una in fila all’altra, dagli infissi colorati di giallo e verde scuro, e vasi di fiori multicolori appesi alle pareti d’un bianco candido, accecante dove batte la luce del sole.Viene naturale spingere lo sguardo oltre i tanti cancelli in ferro battuto a delimitare giardini meravigliosi e nascosti.
Ci ha sorpreso trovare anche resti di templi di epoca romana “accostati” a reperti di periodi storici più recenti, tutto viene valorizzato ed integrato.

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La più popolare “attrazione” di Cordoba è però la Mezquita, definita la moschea-cattedrale per il fatto che alla bellissima costruzione musulmana si sono aggiunti nel tempo stili rinascimentali, gotici e barocchi.
Impossibile non rimanere estasiati dalla bellezza e dall’imponenza della costruzione, il cui interno, un labirinto infinito di colonne (circa 850!) di marmo e granito, va a creare a soffitto una serie di archi di pietra bianca e rossa. L’effetto finale studiato per le colonne e i suoi archi è quello di centinaia di alberi di palme che si aprono a ventaglio nella sala.

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Un appunto particolare va al quartiere della Juderia, l’antico quartiere ebraico della città. (oggi pieno di negozietti di souvenir per turisti)  nonostante tutto, ancora oggi rimane il fascino di un quartiere intimo, fatto di stradine strette e attorcigliate che improvvisamente si aprono in piccole piazze pittoresche.
Il nostro viaggio continua alla volta di Gibilterra, territorio inglese d’oltremare. Gibilterra è un mondo a parte, completamente slegato dalla cultura spagnola se non per lo strano misto di inglese e spagnolo che si sente parlare e per l’uso combinato di euro e sterline.E’ singolare il fatto di trovarsi davanti ad una cittadina in puro stile “british” (fast food e tipiche cabine rosse del telefono la fanno da padrone) che si estende per poco più di 6,5 kilometri con una propria dogana, ed un proprio aeroporto. (a proposito, per giungere a piedi in centro si è per forza costretti ad attraversare a piedi la pista!)

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Se vi trovate a Gibilterra non rinunciate ad una escursione sulla Rocca, la Upper Rock, un enorme spuntone di roccia a picco sul mare. è possibile salire con la funicolare, ma risulta molto più comodo andare in auto o con le guide di tour organizzati. (permettono di risparmiare molto tempo ed una lunga scarpinata sotto il sole cocente)
sulla Upper Rock è possibile visitare la bellissima grotta di Saint Micheal, piena di stalagtiti e stalagmiti, e la riserva naturale che sorge sulla cima della montagna, dove farete la conoscenza di una simpatica quanto nutrita colonia di scimmiette senza coda, arrivate dall’Africa e stabilitesi col tempo anche a Gibilterra.
Dalla cima della Rocca si gode una vista a dir poco mozzafiato, e nelle giornate più limpide si riesce a scorgere persino l’Africa, su questo lembo di terra proteso tra Atlantico e Mar Mediterraneo, considerato un tempo il confine del mondo conosciuto oltre il quale era proibito spingersi.

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PICCOLE NOTE SU:

EVENTI E MANIFESTAZIONI: l’evento estivo più importante è sicuramente la “Ferìa” di Malaga (o Gran Fiesta del Verano) che per dieci giorni a metà Agosto viene celebrata per commemorare la reconquista della città da parte dei cattolici nel 1487. Nella prima sera i cittadini si riuniscono sulle spiagge della Malagueta, per ascoltare il “Pregon de la feria”, ovvero l’inaugurazione della festa. A mezzanotte, al porto e nelle zone antistanti, iniziano gli spettacoli pirotecnici.
Durante i giorni di feria, dalla mattina fino a tarda sera, ogni via attira l’attenzione dei cittadini e dei turisti, con spettacoli di ogni genere e movimento. Il centro storico diventa un luogo assolutamente da vedere, con le migliaia di persone festose e i banchi che vendono qualsiasi cosa (souvenir, fiori, dolci, panini, pesce fritto etc), e quasi tutte le donne e le bambine indossano i classici abiti della tradizione da “gitanas” (gonne lunghe a balze con pizzi e pois e corpetto)
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CIBO: in Andalusia c’è solo l’imbarazzo della scelta! Inutile dire che è d’obbligo la sera prima di cena (si cena tardi, intorno alle 22.00) fare un piccolo (ma piccolo non sarà, date le porzioni sempre abbondanti!) aperitivo a base di “tapas”, tanti assaggi di pesce, carne e/o verdure; ogni localino avrà le sue specialità del giorno, quindi si ha solo l’imbarazzo della scelta.
Il pranzo si svolge intorno alle 14.00/15.00, la cena intorno alle 22.00. Il pomeriggio fino alle 17.00 ha luogo la siesta, ragion per cui troverete le città o i paesini deserti e con le serrande della maggior parte dei negozi abbassate.
Ottimi, neanche a dirlo, i ristoranti di pesce (a noi Restaurant Juan, a Torremolinos, è rimasto nel cuore – C/ Mar, 11 y Paseo Marítimo, 28, Torremolinos, Spagna) – in foto: patatas bravas, calamari alla romana e dorada a la plancha.

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SOMETHING SWEET! (AGAIN)

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CLASSIC CUPCAKES – Dosi per circa 10-15 cupcakes

INGREDIENTI:

125 gr. di burro a temperatura ambiente
1 bustina di vanillina
165 gr. di zucchero semolato
150 gr. di farina
1 cucchiaino di lievito per dolci (se non si utilizza già una farina autolievitante)
3 uova
60 ml di latte
scorza di limone grattugiata (facoltativo)

PREPARAZIONE:

Preriscaldare il forno a 180°. Amalgamare bene tutti gli ingredienti con il mixer:  iniziare a mescolare zucchero e burro a temperatura ambiente, aggiungere la farina, la vanillina ed il lievito, completare con uova e latte. Continuare a mixare gli ingredienti finché  il composto non diventa una crema soffice e di color giallo pastello.
Dividere il composto e versarlo in una teglia per muffin o nei pirottini. Cuocere i cupcakes in forno per circa 20 minuti: una volta che sono dorati tiralli fuori, lasciarli raffreddare e decorarli a piacimento.

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Glassa al burro al cacao: con le fruste elettriche amalgamare 200 grammi di zucchero a velo setacciato con 100 grammi di burro a temperatura ambiente. Se si vuole ottenere una glassa aromatizzata aggiungere il cacao (come in questo caso) o, per le glasse colorate, il colorante alimentare. Amalgamare tutto con le fruste fin quando non si sarà formata una crema omogenea. Mettere la glassa all’interno di una tasca da pasticcere e decorare i cupcakes  (una volta raffreddati altrimenti la glassa si scioglie).

LET’S COOK … COOKIES!

Oggi mi è venuta voglia di fare un’infornata di biscotti, e dato che il blog è “neo-nato” ho pensato che sarebbe stato carino inaugurarlo condividendo un dolcetto insieme.. sfortunatamente non si possono assaggiare, ma la ricetta è davvero facile e veloce da replicare!

FROLLINI AL CIOCCOLATO

INGREDIENTI:

115 gr di burro ammorbidito;  60 gr di zucchero a velo setacciato; 125 gr di farina 00; 1 cucchiaio di cacao amaro: 100 gr di cioccolato fondente fuso freddo (per la copertura) – in alternativa al cioccolato a volte uso la nutella.

PREPARAZIONE:

Preriscaldare il forno a 180°, ed imburrare la/le teglie; Montare prima il burro e lo zucchero, ottenendo un composto leggero e morbido; Setacciare la farina ed il cacao ed aggiungerli al composto di burro e zucchero; Lavorare il tutto finchè non avrà una consistenza liscia e morbida.

Suddividere il ricavato in 15 palline di cioccolato (per biscotti grandi come quelli in foto, diametro 7-8 cm circa – 30 se avete degli stampini per biscotti piccoli), appiattitele a formare i biscotti (rotondi o di altre forme) e disponete i biscotti ricavati su una teglia foderata di carta forno; Mettere in forno caldo per 15 minuti (controllateli spesso affinchè non si brucino intorno o sotto) Lasciare intiepidire i biscotti e lasciateli a raffreddare su una gratella. Intingere metà biscotto nel cioccolato fuso (o spalmarlo con la nutella, se non avete tempo di sciogliere il cioccolato) e farlo rassodare prima di servire.

TENDENZE – TESSUTI

Anche per i tessuti abbiamo visto abbinamenti interessanti un po’ diversi dal solito, per andare a controbilanciare la profusione di toni neutri che la faranno da padrone.

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I colori primari vengono declinati non solo in fantasie (geometriche e floreali), ma a maggior ragione accostando tessuti differenti (tessuti con ecopelle o pelle, alcantara con tessuti grezzi a trama grossa, ecc..)

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MILANO – SALONE DEL MOBILE 2013

So che è passato qualche mese dal Salone 2013 (si tiene tradizionalmente nel mese di Aprile) ma come ben sapete il Salone è una vetrina internazionale di anteprime (90% per addetti ai lavori, 10% per studenti ed appassionati di interni e design) che il pubblico comincia a vedere presentate nei negozi o su riviste d’arredamento a partire appunto da settembre/ottobre. Questo è un assaggio di ciò che noi abbiamo visto quest’anno e che voi vedrete nei mesi a venire .. se siete in aria di rinnovo casa prendete appunti!

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In definitiva, possiamo riassumere che:
– Ritornano i colori primari (giallo, blu, rosso) in tutte le loro gradazioni;
– Vengono accostati, oltre all’onnipresente bianco, anche a finiture “ibride”, quali il corda, il tortora, il grigio, ecc..
– Il legno si rinnova, il wengè ed i legni scuri lasciano spazio a legni chiari e dalle venature delicate (olmo chiaro, frassino)
– Si gioca spesso all’effetto “scacco”, inserendo elementi colorati nell’insieme sobrio dei colori della gamma dei neutri: visivamente l’effetto diventa giocoso.

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INTRODUCTION TO INTERIOR DESIGN

Ciao a tutti!
Tornata dopo una breve pausa estiva, ho ricaricato le energie e parto con i miei nuovi progetti, tra cui l’idea (folle, dato lo scarso tempo di cui dispongo) di organizzare il mio blog, il mio spazio personale.
Credo di dover iniziare dicendovi da dove è partita la mia passione per il lavoro che tutt’oggi ho la fortuna di fare: è iniziato tutto trovandomi tra le mani questo libro di Mary Gilliatt, famosa interior designer ed autrice, da cui sono stata letteralmente rapita.

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Da lì in poi è stata una escalation: mi sono iscritta ad un corso di formazione a Milano per Designer d’Interni, poi ad un Master in Arredamento D’Interni, sempre presso un istituto privato a Milano (che tutt’ora sto provando ad ultimare, le mie giornate dovrebbero essere di 36 ore), ed ho trovato lavoro in un centro arredamenti della mia zona (prima di varie tappe obbligate in altri negozi minori per un bel po’ di gavetta), ed è una buona “palestra” perché grazie all’esperienza diretta sto imparando molto da quattro anni a questa parte.

E’ un lavoro impegnativo poiché necessita applicazione e molto dispendio di tempo ed energie, ma molto appagante. Come potete immaginare non si tratta solo di avere buon gusto negli accostamenti cromatici e di materiali, ma di avere tutta una serie di competenze tecniche di progettazione per i vari ambienti, nonché sapere utilizzare svariati programmi CAD (con cui disegnare gli ambienti in 3D, semplificando per intenderci).

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Le foto che trovate sono relative ad alcuni miei progetti ultimati nel corso dell’anno. Nei prossimi post relativi all’argomento “Design” cercherò di svelarvi qualche “trucco del mestiere”, scoprirete che a volte per rinnovare casa basta veramente poco (anche in termini economici). Alla prossima!

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